martedì 22 novembre 2016

UN OCCHIO DELLA TESTA

Capitolo 24



Ritorniamo in hotel dopo la giornata al mare.
Oggi è l'ultimo giorno del nostro soggiorno e domani si rientra a casa e alla vita di tutti i giorni.
In camera il mio signore, stanco dal sole, si sdraia sul letto e impugna il suo cellulare.
Mi dice:”schiavo, ci pensi tu ai bagagli vero?”
“So che ci tieni tanto a mettere le mie cose belle in ordine.”
Sogghigna e intanto vede che mi abbasso al fondo del letto per sfilargli dai piedi le sue bellissime slip-on che odorano di un sudiciume strano.
Un misto di sudore, sabbia, acqua di mare, salsedine, asfalto e chissà cosa...
Mescolato il tutto, ecco dove appoggiano ora le mie labbra in segno di sottomissione.
Bacio le sue scarpe e le suole che sono rivolte verso di me, poiché il mio padrone è prono.
Le sfilo dai suoi piedi delicatamente e ne aspiro l'umore caldo che ne fuoriesce.
Un profumo inebriante e deciso.
Il maschio che il mio signore bellissimo esprime in ogni sua essenza.
E io me ne cibo, mi nutro di questa malia incantatrice.
Assaporo questa fragranza quasi fosse palpabile.
Un leggero calcio in faccia mi riporta alla realtà.
Il mio padrone infatti mi vuole al lavoro:”schiavo, ti ricordo che domani si parte! Datti da fare!”
Miagolo:”mi perdoni mio signore.”

Inizio a fare le borse.
Trovo in bagno, all'interno di un sacco, gli indumenti usati dal mio padrone.
Lo apro e vengo investito da un'altra ondata di umori virili.
Vorrei segarmi e sborrare con ogni singolo calzino o slip dai quali emana una vitalità inattesa per essere stati chiusi lì dentro.
Ma devo fare ordine, altro che pensare al mio piacere.
Ritorno in camera e mi piovono in faccia le mutande che il mio signore indossava poco prima.
Mi dice:”merda, metti a lavare anche queste, puzzano!”
“Hai visto che bravo...ho fatto centro!”
Ed io:”grazie signore.”
Procedo e mentre lavoro il mio re mi parla:”sai che sul sito ci ha contattato un tipo che ti vuole usare?”
“Finalmente qualcuno ha capito che non ti ho pubblicato per concederti gratis.”
“Deve essere uno coi soldi, perché se ti porto da lui ci dà 200 euro.”
“Anzi...Mi dà 200 euro!”
“Gli è piaciuta un casino la foto in cui ti metto il mio cazzo nell'occhio. Mi chiede se fai pompini così o è un fotomontaggio.”
“Dice che non gli è mai capitato di sfondare un occhio col suo cazzo.”
“Ed è bello grosso dalle foto che mi manda.”
“E ti assicuro che non è un fotomontaggio.”
Sprezzante ribatte:”se la cosa va in porto, penso che avrai un bel problemino da gestire.”
“Ma fortunatamente sarà solo un tuo problemino...”
“Non mi dicevi di aver trovato un collirio miracoloso???”
Se la ride di gusto il mio padrone.
Io invece sono preoccupato, non lo nego.
L'ultima volta di una cosa del genere per un amico del mio signore, mi è costata il distacco parziale dalla retina e non so che altro.
Ma per fortuna poi la cosa si è sistemata praticamente da sola.
Questa volta non so se sarò così fortunato, ma il mio padrone sembra aver già deciso.
Che posso fare se non ubbidire?
Non oso chiedere di vedere le foto del membro mostruoso che dovrò ospitare nell'orbita del mio occhio.
Spero solo ci ripensi o che sia un macabro scherzo del mio signore per prendersi gioco di me.
Passano i minuti e intanto termino i bagagli.
Nel frattempo vibra il telefono tra le mani del mio padrone.
Eccitato, non mi guarda neppure e commenta:”come siamo fortunati, è libero martedì sera!”
“Finite le ferie servo, si torna al lavoro!”
“Occhio a quello che fai!”




Schiavo Luca

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